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Bonus idrico
Dal 2018 l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha introdotto a livello nazionale il “bonus sociale idrico”.
Bonus idrico: cos’è?
Il “bonus idrico” è un’agevolazione che garantisce la fornitura gratuita di 18,25 metri cubi di acqua annui (che corrispondono al quantitativo minimo di acqua vitale necessario al soddisfacimento dei bisogni essenziali fissato a 50 litri/abitante/giorno) per ogni componente della famiglia anagrafica dell’utente, riconosciuta come riduzione della bolletta dell’acqua con riferimento all’abitazione di residenza. Dal 1° gennaio 2020, l’importo annuo del bonus erogato per ogni componente della famiglia anagrafica è calcolato moltiplicando 18,25 metri cubi per la somma delle seguenti tariffe (clicca qui per gli importi):
- Tariffa agevolata per la quota variabile del corrispettivo di acquedotto;
- Tariffa per la quota variabile del corrispettivo di fognatura;
- Tariffa per la quota variabile del corrispettivo di depurazione.
Bonus sociale – Cosa cambia dal 2021
Dal 1° gennaio 2021 i bonus sociali per disagio economico, compreso il bonus sociale idrico, saranno riconosciuti automaticamente ai cittadini/nuclei familiari che ne hanno diritto, senza che questi debbano presentare domanda
come stabilito dal decreto legge 26 ottobre 2019 n. 124, convertito con modificazioni dalla legge 19 dicembre 2019, n. 157
Le condizioni necessarie per avere diritto ai bonus per disagio economico non cambiano:
- appartenere ad un nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 9.530 euro (8.265 euro per gli anni 2021 e 2022) euro, oppure
- appartenere ad un nucleo familiare con almeno 4 figli a carico (famiglia numerosa) e indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro, oppure
- appartenere ad un nucleo familiare titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza.
Per poter usufruire del bonus sociale idrico, uno dei componenti del nucleo familiare ISEE deve essere intestatario di un contratto di fornitura idrica con tariffa per usi domestici e attivo, oppure usufruire di una fornitura condominiale idrica attiva. Ogni nucleo familiare ha diritto a un solo bonus per anno di competenza.
Cosa dovranno fare dal 2021 i cittadini per ottenere il bonus idrico per disagio economico
Dal 1° gennaio 2021 gli interessati non dovranno più presentare la domanda per ottenere i bonus per disagio economico presso i Comuni o i CAF.
Sarà sufficiente che ogni anno, a partire dal 2021, il cittadino/nucleo familiare presenti la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per ottenere l’attestazione ISEE utile per le differenti prestazioni sociali agevolate (es.: assegno di maternità, mensa scolastica, bonus bebè ecc.)
Come compilare la DSU e richiedere l’ISEE
Se il nucleo familiare rientrerà in una delle tre condizioni di disagio economico che danno diritto al bonus (vedi sopra), l’INPS invierà i suoi dati (nel rispetto della normativa sulla privacy e delle disposizioni che l’Autorità sta definendo in materia riconoscimento automatico dei bonus sociali per disagio economico) al SII (Sistema Informativo Integrato) che incrocerà i dati ricevuti con quelli relativi alle forniture di acqua, permettendo di erogare automaticamente i bonus agli aventi diritto.
Eventuali domande presentate dal 1° gennaio 2021 in poi quindi non potranno essere accettate dai Comuni e dai CAF e non saranno in ogni caso valide per ottenere il bonus.